Oggi, sarebbe dovuta essere una domenica diversa: visita della Nave MSC Meraviglia a Civitavecchia, ma ahimè il brutto tempo ci ha messo lo zampino, e la visita è stata annullata.
E così si è trasformata in una domenica da pigiama, pantofole, tea caldo e blog.
Visto il tempo da lupi vi racconto quello che ho fatto l’ultima domenica primaverile, la scorsa.
Ho infilato le scarpe da trekking e mi sono unita ad un gruppo di professionisti (loro…) per una passeggiata fuori porta. Ok, chi mi conosce sa, che sono tutto fuorché una grande sportiva: ho scelto di praticare nuoto proprio perché non mi piace correre, camminare, sudare, perché ho mal di schiena…perché, perché…
E subito, la prima “particolarità” di quella domenica:
Io che da ragazzina non entravo nemmeno in un negozio da sola perché mi vergognavo di parlare.
Beh, mi vergognavo di tutto, quasi pure di respirare. E, ancora oggi, adulta, mi muovo nel mondo cercando di spostare meno aria possibile (shopping, però, preferisco farlo da sola…).
Io che non ho mai cercato altre amicizie oltre quelle che non avevo nemmeno fatto fatica a trovare, perché in mezzo alle persone che conosco bene mi sento tranquilla ed a mio agio.
Insomma, proprio io, mi sono buttata.
Sono uscita con un gruppo di perfetti sconosciuti!
Io che sono piena di dolori, che non ce la faccio, che ho paura di tutto…pure di salire un gradino.
Insomma, alla fine il percorso era semplice, non sono scivolata, ho scoperto un bel posto nuovo. Ed ora conosco 23 persone nuove…
Ma, torniamo a noi. Passeggiata fuoriporta, dicevo alla Riserva Naturale Nazzano Tevere Farfa, a circa 40km da Roma, vicinissima, dunque.
Qualche cenno storico, ci vuole…
Si è formata intorno al 1950 in seguito alla costruzione della diga, per scopi idroelettrici, lungo il Tevere, a valle della confluenza con il Farfa.
Il livello dell’acqua si innalzò e, di conseguenza, i terreni circostanti furono inondati. Nel tratto compreso fra la confluenza dei due fiumi e la diga di Meana, si formò una specie di lago di circa 300 ettari.
La diminuzione della corrente che conseguì alla costruzione dello sbarramento artificiale, causò l’accumulo di detriti portati dai fiumi lungo le rive ed al centro di questo lago.
Tale accumulo di sedimenti determinò la formazione di isolotti sui quali si sviluppo, con il tempo, un’ampia fascia di canneto e successivamente, si insediarono salici cespugliosi ed arborei. Ben presto, questo tratto del Tevere, comincio ad ospitare un gran numero di specie di uccelli, e nel 1968 fu istituita un’Oasi di protezione della fauna.
Ho studiato, eh…
La riserva naturale Tevere Farfa, divisa tra le province di Roma e Rieti, è compresa del territorio dei Comuni di Nazzano, Torrita Tiberina, Montopoli in Sabina e offre ai visitatori diverse opportunità per poter conoscere ed apprezzare il proprio territorio, con iniziati, strutture ed eventi d’interesse per tutte le fasce d’età.
I sentieri della riserva sono facilmente accessibili e ben riconoscibili.
E’ possibile effettuare delle gite in barca. Una occasione unica per apprezzare veramente le bellezze del fiume e la ricchezza di specie che legano la loro esistenza all’acqua. I battelli che effettuano le gite sono due, a pannelli solari: “l’Airone” e il “Martin Pescatore”, da 23 posti ciascuno. Le gite hanno durata diversa a seconda del percorso: di circa un’ora nel tratto interno della Riserva: compreso tra l’approdo di Nazzano e quello di Torrita Tiberina, che è il giro che ho effettuato io.
Oppure, si può effettuare un percorso più lungo, raggiungendo l’approdo situato sotto Sant’Oreste, così da potere apprezzare lo splendido paesaggio della Valle del Tevere.
Per informazioni, programmi e costi potete visitare il sito www.teverefarfa.it.
I sentieri
Sono tutti semplici da percorrere (se ce l’ho fatta io…) per lo più si snodano lungo strade sterrate ed i percorsi sono stati realizzati con le traversine di legno.
Sono segnalati da una tabella di inizio che riporta la cartografia della Riserva con le indicazione dei percorsi, le norme comportamentali e le peculiarità del territorio.
Il territorio della Riserva è un ponte tra le tradizioni più tipicamente sabine e quelle della campagna romana. Alcuni prodotti alimentari vengono realizzati dalle piccole aziende presenti nella Riserva, di cui, alcune a carattere familiare.
Le feste paesane e le sagre costituiscono la migliore occasione per assaporare i prodotti tipici locali, sapori genuini, semplici, ma forti, tipici della cultura contadina locale: formaggi, miele e ovviamente il famoso olio extra vergine d’oliva.
E allora, per la prossima domenica (senza pioggia) indossate pure voi, abbigliamento e scarpe comode, e partite alla scoperta della Riserva Naturale Nazzano Tevere Farfa, senza dimenticare di portare con voi un taccuino per annotare le specie avvistate o qualche pensiero suggerito dall’emozione di un’alba o un tramonto nella palude.